Emanuele Bellio – L’anima e il volto

12,00

Data di Pubblicazione: maggio 2024
ISBN: 978-88-32220-75-9
Pagine: 78

“In Bellio la poeticità dei suoi paesaggi non è mai distaccata dal sentimento che lega l’io interiore al resto del-la realtà; dunque un ‘paesaggiare’ che non è freddo distacco narrativo da ‘Ecole du regard’ né sentimentale trasporto neoromantico.

Vi è in lui una sorta di estraneazione magica che consente agli spazi disposti sulla tela di essere contaminati da un tempo intramontabile pregnante di antichi silenzi dai colori nuovi.”

Enzo Salsetta, Le Voyage des Image, 1987

“La mostra (…) mette a fuoco i lavori più recenti di 4 fra i più interessanti giovani pittori siciliani (…) impe-gnati in un’operazione culturale tutta tesa a rappresentare, non i luoghi comuni di una sicilitudine, spesso ai limiti del folklore, ma i fatti universali del percorso esistenziale umano: Bellio rivivendo la ‘poeticità’ dei suoi pae-saggi …”

Rosario Crocetta, Corriere di Gela, 14/03/1987, Le Voyages des Image

“Sentimento e poeticità di paesaggi locali nelle opere di Bellio; ed egli proietta nelle tele, con freddezza anali-tica, non la realtà frantumata dal consumismo, ma quella ‘verità’ che la civiltà ignora”.

Pia Lopiano, La Sicilia 15/03/1987, Le Voyages des Image

“Nei paesaggi di Emanuele Bellio traspare immediato un grande rapporto d’amore con la natura, che è (…) ricerca di una ricomposizione, quasi poetica, in una dimensione diversa, più vera e genuina. (…) Un unico filo conduttore: una costante tensione morale che si estrinseca in un rigore etico quasi categorico, celato dalla morbidezza dei toni cromatici e dall’equilibrio delle pennellate.”

Salvatore Genovese, Gazzetta del Sud, 16/3/1987

“… La luce dei quadri di Bellio (dalla maturità affascinante della sintesi e delle approssimazioni) è una luce che sfiora gli oggetti, le figure, i particolari, per scavarli – protagonisti – nel silenzio di una composizione affol-lata anche di vuoti e di assenze.”

Carmelo Arezzo, La Sicilia, 24/04/1987

“Bellio lavora da chimico all’ANIC di Ragusa, ma ha trovato il tempo per seguire i corsi della “Promotrice delle Arti” nella scuola di pittura intitolata a Salvatore Ferma di Ragusa; ci compie opportuno apprendistato fino alla concreta acquisizione di tecnica e linguaggio autonomo, che nelle sue opere è soprattutto rappresentato da sintesi compositive, ma meglio dal gusto dell’impaginazione figurativa. Un ordine estremo per cui ogni cosa assume una sua particolare collocazione spaziale, fino a collocarsi come centro lirico di fruizione.”

Angelo Campo, da “Pagine dal sud”, Anno IV, n. 3/4, 1988

“Equilibrio, pacatezza e riflessione sono costanti delle sue opere, anche se non manca una certa vena di tri-stezza e di malinconia, che aiutano a capire la realtà nella sua più profonda crudezza, tutto si risolve nei colo-ri, nelle forme con silenzioso lirismo.”

Antonietta Vitale, “Antologica”, opere dal 1981 al 2018

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