Presentazione del volume di Antonella Galuppi “Vite a stralci”.
Coordinamento di Antonella Monaca (Caffè Quasimodo)
Introduce Domenico Pisana (Presidente Caffè Quasimodo)
Dialogherà con l’autrice il poeta Pippo Di Noto
Intermezzi musicali del due “Dugo-Marino” (Giuseppe Dugo al clarinetto e Debora Marino al pianoforte)
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Una narrazione senza maschera di “Vite a stralci” tesa a fotografare il livello esistenziale della società, oscillazioni tra denuncia e angoscia, nella quale l’autrice semina la sua cifra esperienziale di poetessa e giornalista, criminologa e politico, protesa all’impegno sociale. Ironica a rasentare il sarcasmo, ci svela il disincanto della vita; l’assenza, amara, di piacere e gioia, sin dal primo racconto, dove emergono certi “effetti collaterali” causati dalle inevitabili restrizioni a seguito della pandemia. Quindi, una sequela di personaggi dominati dal caos e dal turbamento, antieroi protagonisti di storie magiche o, perlomeno, oniriche. Gronchi Rosa che valgono “un Perù”, la scorciatoia per “L’eredità”, una chiassosa cagnetta da “ritrovo”. Che contrastano con la cruda narrazione della realtà più dura, quella della casta, che rifiuta categoricamente la diversità, o i rapporti angusti, dove l’amore non è mai fonte di gioia. Né manca il racconto esilarante del furto presunto con il ribaltamento finale. Stralci di vite di personaggi indisponenti, talvolta vigliacchi, che fanno da contrappeso ad altri, generosi ed encomiabili, abilmente descritti e incastonati in storie deliziose da leggere tutte d’un fiato.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi “Vite a stralci”.
Introduce Franco Causarano, componente del Direttivo del Brancati.
Interviene la scrittrice Maria Carmela Micciché.
Dialoga con l’autrice il poeta Pippo Di Noto.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Una narrazione senza maschera di “Vite a stralci” tesa a fotografare il livello esistenziale della società, oscillazioni tra denuncia e angoscia, nella quale l’autrice semina la sua cifra esperienziale di poetessa e giornalista, criminologa e politico, protesa all’impegno sociale. Ironica a rasentare il sarcasmo, ci svela il disincanto della vita; l’assenza, amara, di piacere e gioia, sin dal primo racconto, dove emergono certi “effetti collaterali” causati dalle inevitabili restrizioni a seguito della pandemia. Quindi, una sequela di personaggi dominati dal caos e dal turbamento, antieroi protagonisti di storie magiche o, perlomeno, oniriche. Gronchi Rosa che valgono “un Perù”, la scorciatoia per “L’eredità”, una chiassosa cagnetta da “ritrovo”. Che contrastano con la cruda narrazione della realtà più dura, quella della casta, che rifiuta categoricamente la diversità, o i rapporti angusti, dove l’amore non è mai fonte di gioia. Né manca il racconto esilarante del furto presunto con il ribaltamento finale. Stralci di vite di personaggi indisponenti, talvolta vigliacchi, che fanno da contrappeso ad altri, generosi ed encomiabili, abilmente descritti e incastonati in storie deliziose da leggere tutte d’un fiato.
Presentazione del volume di Natale Massenzio “C’era una volta a Pozzallo”.
Dialogherà con l’autore il giornalista e scrittore Nicola Colombo.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Arriva un momento in cui i ricordi affollano la mente e il cuore e per mettere ordine occorre riportarli su di un foglio, farne un disegno vivido tanto quanto il ricordo stesso. Un ricordo è fatto di immagini, diapositive, ma anche di emozioni, di sensazioni chiare anche dopo sessant’anni. Ricordare è allo stesso momento esercizio
di gioia e di dolore, è ripercorrere strade familiari con occhi nuovi, è assicurarsi che le proprie radici rimangano salde, è ritrovare amici. Dentro questa raccolta ci sono ottanta anni di amori, di rancori, di vendette, di gioie e di avventure, di scelte più o meno giuste ma sempre legate ad un momento e ad un luogo che le hanno condizionate. Scrivere della propria esistenza e di quella delle persone intorno a noi, con cui abbiamo condiviso un pezzo del nostro percorso, non è semplice. Un ricordo è un punto di vista e come tale può essere condivisibile o meno. Questa è la vita vissuta secondo Natale Massenzio, sono le sue radici e la sua eredità.
Sono i suoi occhi di bambino e i suoi bilanci di adulto. Allo scrittore appartengono i fili che ha saputo tessere tra il nostro passato ed il nostro presente. Seduti sulla ciappetta lo ascoltiamo raccontare quello che è stato.
Presentazione del volume di Natale Massenzio “C’era una volta a Pozzallo”.
Dialogherà con l’autore il giornalista e scrittore Nicola Colombo.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Arriva un momento in cui i ricordi affollano la mente e il cuore e per mettere ordine occorre riportarli su di un foglio, farne un disegno vivido tanto quanto il ricordo stesso. Un ricordo è fatto di immagini, diapositive, ma anche di emozioni, di sensazioni chiare anche dopo sessant’anni. Ricordare è allo stesso momento esercizio
di gioia e di dolore, è ripercorrere strade familiari con occhi nuovi, è assicurarsi che le proprie radici rimangano salde, è ritrovare amici. Dentro questa raccolta ci sono ottanta anni di amori, di rancori, di vendette, di gioie e di avventure, di scelte più o meno giuste ma sempre legate ad un momento e ad un luogo che le hanno condizionate. Scrivere della propria esistenza e di quella delle persone intorno a noi, con cui abbiamo condiviso un pezzo del nostro percorso, non è semplice. Un ricordo è un punto di vista e come tale può essere condivisibile o meno. Questa è la vita vissuta secondo Natale Massenzio, sono le sue radici e la sua eredità.
Sono i suoi occhi di bambino e i suoi bilanci di adulto. Allo scrittore appartengono i fili che ha saputo tessere tra il nostro passato ed il nostro presente. Seduti sulla ciappetta lo ascoltiamo raccontare quello che è stato.
Presentazione del volume di Carmela Sgarioto “Dizionario dei soprannomi ragusani” e della raccolta di poesie “Na vuci”.
Dialogheranno con l’autrice il professore Giorgio Flaccavento e l’onorevole Giorgio Chessari.
Una parola, a volte due. Tante ne bastano a raccontare una persona, le sue caratteristiche fisiche, il mestiere, il carattere, i vezzi, l’appartenenza familiare e tutta la sua storia. Una parola, a volte due, per tornare con la memoria a un’epoca lontana ma ininterrotta; assaporarne l’atmosfera ripassando in bocca quelle parole per ripeterle o almeno tentare A “nciuria” è un’identità grande. È innanzitutto una tradizione, popolare e vivida, affettuosa e ruvida. È il sunto, minimo e un po’ sprezzante di una persona o di una famiglia intera, in tutte le sue generazioni. È un nome, con tutto il potere evocativo che solo i nomi possiedono. Quest’opera ha il merito di approfondire la nostra storia per restituircene una parte unica; un pozzo che penetra e riporta in superficie. Da ragusano, posso affermare che queste sono pagine preziose per la nostra comunità. (Peppe Cassì, Sindaco di Ragusa)
Na vuci è la prima raccolta poetica di Carmela Sgarioto. Essa è composta da trentasei liriche in dialetto ragusano, che possono essere classificate, tematicamente, sotto un’etichetta unica: poesie d’amore. Ma diverso è l’amore delle prime ventisei liriche rispetto a quello delle ultime sette. Le prime hanno per oggetto la persona amata, la persona del cuore, e le vicende di una vita non sempre felice, le seconde, invece, guardano con amore al
tempo della giovinezza e alle persone care. Poesie della memoria, nell’un caso e nell’altro, perché la persona o le persone amate, i luoghi evocati, gli ambienti e i quartieri di Ragusa, le persone che quegli ambienti hanno riempito lasciando traccia nella memoria di un’attenta fanciulla, non sono più le persone e i luoghi del presente, ma appartengono al passato.
Presentazione del volume di Carmela Sgarioto “Dizionario dei soprannomi ragusani” e della raccolta di poesie “Na vuci”.
Dialogherà con l’autrice la professoressa Antonina Gulino.
Una parola, a volte due. Tante ne bastano a raccontare una persona, le sue caratteristiche fisiche, il mestiere, il carattere, i vezzi, l’appartenenza familiare e tutta la sua storia. Una parola, a volte due, per tornare con la memoria a un’epoca lontana ma ininterrotta; assaporarne l’atmosfera ripassando in bocca quelle parole per ripeterle o almeno tentare A “nciuria” è un’identità grande. È innanzitutto una tradizione, popolare e vivida, affettuosa e ruvida. È il sunto, minimo e un po’ sprezzante di una persona o di una famiglia intera, in tutte le sue generazioni. È un nome, con tutto il potere evocativo che solo i nomi possiedono. Quest’opera ha il merito di approfondire la nostra storia per restituircene una parte unica; un pozzo che penetra e riporta in superficie. Da ragusano, posso affermare che queste sono pagine preziose per la nostra comunità. (Peppe Cassì, Sindaco di Ragusa)
Na vuci è la prima raccolta poetica di Carmela Sgarioto. Essa è composta da trentasei liriche in dialetto ragusano, che possono essere classificate, tematicamente, sotto un’etichetta unica: poesie d’amore. Ma diverso è l’amore delle prime ventisei liriche rispetto a quello delle ultime sette. Le prime hanno per oggetto la persona amata, la persona del cuore, e le vicende di una vita non sempre felice, le seconde, invece, guardano con amore al
tempo della giovinezza e alle persone care. Poesie della memoria, nell’un caso e nell’altro, perché la persona o le persone amate, i luoghi evocati, gli ambienti e i quartieri di Ragusa, le persone che quegli ambienti hanno riempito lasciando traccia nella memoria di un’attenta fanciulla, non sono più le persone e i luoghi del presente, ma appartengono al passato.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi “Vite a stralci”.
Introduce il Presidente del Circolo, Salvatore Stornello
Dialogherà con l’autrice il poeta Pippo Di Noto.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Una narrazione senza maschera di “Vite a stralci” tesa a fotografare il livello esistenziale della società, oscillazioni tra denuncia e angoscia, nella quale l’autrice semina la sua cifra esperienziale di poetessa e giornalista, criminologa e politico, protesa all’impegno sociale. Ironica a rasentare il sarcasmo, ci svela il disincanto della vita; l’assenza, amara, di piacere e gioia, sin dal primo racconto, dove emergono certi “effetti collaterali” causati dalle inevitabili restrizioni a seguito della pandemia. Quindi, una sequela di personaggi dominati dal caos e dal turbamento, antieroi protagonisti di storie magiche o, perlomeno, oniriche. Gronchi Rosa che valgono “un Perù”, la scorciatoia per “L’eredità”, una chiassosa cagnetta da “ritrovo”. Che contrastano con la cruda narrazione della realtà più dura, quella della casta, che rifiuta categoricamente la diversità, o i rapporti angusti, dove l’amore non è mai fonte di gioia. Né manca il racconto esilarante del furto presunto con il ribaltamento finale. Stralci di vite di personaggi indisponenti, talvolta vigliacchi, che fanno da contrappeso ad altri, generosi ed encomiabili, abilmente descritti e incastonati in storie deliziose da leggere tutte d’un fiato.
Presentazione del volume di Andrea Iurato “Leggi di più (e meglio)”.
Dialogherà con l’autore il dott. Biagio Cubisino.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Questo non è certamente un libro motivazionale, quindi non mira a fare incetta di “convertiti” né si prefigge di addestrare futuri “promoters” del credo lettura alla virulenza verbale da neo adepto vegano o no vax, ma di un conciso, godibile manuale scritto da un “lettore vorace confesso” con il dichiarato intento di invogliare a leggere di più e con maggiore consapevolezza. Leggi di più (e meglio) è un’appassionata dichiarazione di amore per il leggere: ogni libro, dal più costoso al più economico, dal meglio conservato al più sbrindellato, dall’incunabolo medioevale all’ebook di ultima generazione. A legare ogni pagina il sottile, ma robusto filo del suggerire discreto, senza lo spocchioso, finto quasi glissare del nato “imparato”, reso più credibile e persuasivo dalla umiltà di aver
sperimentato di persona le difficoltà del percorso. Ovviamente, anche per leggere si deve essere allenati. Andrea non lo nasconde e avverte che comporta tempo, costanza e buona volontà. Ma si dice assolutamente certo che l’allenamento sarà ripagato da un piacere straordinario, capace di rinnovarsi puntuale e immutato ogni volta. E per sempre..
Presentazione del volume di Andrea Iurato “Leggi di più (e meglio)”.
Dialogherà con l’autore il giornalista Gianni Papa.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Questo non è certamente un libro motivazionale, quindi non mira a fare incetta di “convertiti” né si prefigge di addestrare futuri “promoters” del credo lettura alla virulenza verbale da neo adepto vegano o no vax, ma di un conciso, godibile manuale scritto da un “lettore vorace confesso” con il dichiarato intento di invogliare a leggere di più e con maggiore consapevolezza. Leggi di più (e meglio) è un’appassionata dichiarazione di amore per il leggere: ogni libro, dal più costoso al più economico, dal meglio conservato al più sbrindellato, dall’incunabolo medioevale all’ebook di ultima generazione. A legare ogni pagina il sottile, ma robusto filo del suggerire discreto, senza lo spocchioso, finto quasi glissare del nato “imparato”, reso più credibile e persuasivo dalla umiltà di aver
sperimentato di persona le difficoltà del percorso. Ovviamente, anche per leggere si deve essere allenati. Andrea non lo nasconde e avverte che comporta tempo, costanza e buona volontà. Ma si dice assolutamente certo che l’allenamento sarà ripagato da un piacere straordinario, capace di rinnovarsi puntuale e immutato ogni volta. E per sempre…
La presentazione si svolgerà all’interno della rassegna Extravolume 2022
Presentazione del romanzo di Salvatore Genovese “Nero tango”.
Dialoga con l’autore la giornalista Antonella Galuppi
Interverranno Marcello Nativo, presidente di Arteinsieme, Maria Luisa Occhione, responsabile eventi culturali e i maestri di tango
Gianni e Gianna Criscione.
Commedia poliziesca ambientata in Sicilia, Nero Tango narra la pianificazione di un omicidio e, nel contempo, descrive il sensuale mondo del tango. Il romanzo si apre con la descrizione di Elena Orlando, comandante della Compagnia Carabinieri di Vallipari, che nel corso della vicenda viene coinvolta in un’indagine riservata su Nunzio Mercani, capo di 1a classe della Guardia Costiera, il quale desta sospetti in quanto conduce una vita al di sopra delle proprie possibilità. Dopo una perdita consistente a poker, infatti, Mercani è diventato informatore, profumatamente ricompensato, di un capomafia. Ma l’incauto Mercani svela questo particolare a una compagna di ballo, Silvia Reggi, che coglie l’occasione per ricattarlo, ignara del fatto che diventerà bersaglio del delitto che l’uomo sta progettando. Una lettura piacevole e intrigante che culmina in un colpo di scena in cui i ruoli di assassino e vittima non sono quelli che il lettore si aspetta seguendo la trama del racconto, e in un lieto fine in cui una storia d’amore s’intreccia con la passione per la danza che traspare dalle pagine di questo romanzo.