Presentazione del volume di Guglielmo Tasca, “Malacarni”.
Dialoga con l’autore Massimo Leggio.
Turiddu è un bambino che nasce e cresce in un ambiente mafioso. Un bambino, neanche troppo sveglio, che, per una serie di casi fortuiti e strane coincidenze, assurge a fama di “spietato e crudele” sin dalla più tenera età. Protagonista della storia non è lui, e nemmeno il padre, don Calogero (il vero mafioso), quanto piuttosto l’ambiente nel quale Turiddu cresce: quell’ambiente che, complice l’ignoranza, concorre a generare un’ammirazione sconfinata per le gesta eroiche sue e del padre. Quell’ambiente in cui la povertà e l’assenza di alternative fanno sì che la delinquenza diventi una reale possibilità di sopravvivenza e la sola carriera possibile. Da qui lo stupore per chi ha progredito in questo percorso e Turiddu, suo malgrado, ha iniziato presto. Ma tutto ciò è solo lo spunto, in realtà è tutto esageratamente esagerato, perché la narrazione è comica, ironica, satirica e, a tratti, sarcastica. Vengono presi in giro proprio i luoghi comuni, che caratterizzano il pensiero e il comportamento mafioso. Questo libro, se riesce a far sorridere per un attimo e a far riflettere per un altro attimo ha già raggiunto il suo scopo.
Presentazione del volume di Guglielmo Tasca, “Malacarni”.
Dialoga con l’autore Massimo Leggio.
Turiddu è un bambino che nasce e cresce in un ambiente mafioso. Un bambino, neanche troppo sveglio, che, per una serie di casi fortuiti e strane coincidenze, assurge a fama di “spietato e crudele” sin dalla più tenera età. Protagonista della storia non è lui, e nemmeno il padre, don Calogero (il vero mafioso), quanto piuttosto l’ambiente nel quale Turiddu cresce: quell’ambiente che, complice l’ignoranza, concorre a generare un’ammirazione sconfinata per le gesta eroiche sue e del padre. Quell’ambiente in cui la povertà e l’assenza di alternative fanno sì che la delinquenza diventi una reale possibilità di sopravvivenza e la sola carriera possibile. Da qui lo stupore per chi ha progredito in questo percorso e Turiddu, suo malgrado, ha iniziato presto. Ma tutto ciò è solo lo spunto, in realtà è tutto esageratamente esagerato, perché la narrazione è comica, ironica, satirica e, a tratti, sarcastica. Vengono presi in giro proprio i luoghi comuni, che caratterizzano il pensiero e il comportamento mafioso. Questo libro, se riesce a far sorridere per un attimo e a far riflettere per un altro attimo ha già raggiunto il suo scopo.
Presentazione del volume di Paolo Roccuzzo, “Passo dopo passo”.
Dialoga con l’autore la prof.ssa Antonina Gulino
Gli avi ripetevano: “Impara l’arte e mettila da parte, prima o poi ti tornerà utile”. Questo è sicuramente vero, ma penso si riferissero principalmente alla possibilità di svolgere un lavoro quando il tuo non trovava un mercato, quindi alla possibilità di avere nella vita un’alternativa. Avere svolto tanti mestieri è come conoscere tante lingue, ti mette nelle condizioni di comunicare e confrontarti con persone con le quali in apparenza non hai nulla in comune. Questo libro è nato per caso e per una serie di coincidenze favorevoli e non è il frutto di una romantica nostalgia, ma di una meditata riflessione e dell’esperienza vissuta allora come bambino ed ora come osservatore attento delle abitudini quasi imposte dalla società consumistica. Le storie che vi sono raccontate hanno lo scopo di lasciare un minimo di impressione su un mondo reale che ho vissuto e che oggi non viene percepito come tale, lasciare quindi qualcosa di me stesso attraverso sensazioni e sentimenti vissuti. In poche parole lasciare le mie radici. Spesso penso a cose di anni fa, a quando chiedevo a mio padre o a mia madre informazioni su qualcosa che non avevo approfondito sufficientemente. Mi ritrovo, oggi, però a darmi da solo una risposta sconsolata. Non posso oramai chiedere a nessuno, perché i miei genitori non ci sono più. Considero questo un grande limite, una perdita immensa. Ecco perché racconto con ancora più entusiasmo le mie storie, la storia della mia famiglia e del mio mondo.
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Daniele Colombo, psicologo
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Daniele Colombo, psicologo
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Daniele Colombo, psicologo
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Daniele Colombo, psicologo
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice Maria Antonietta Vitale
Letture a cura di Pippo Di Noto.
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?
All’interno di ChocoMoBook 2023
Presentazione del volume di Andrea Iurato “Leggi di più (e meglio)”.
Dialoga con l’autore Meno Occhipinti.
Questo non è certamente un libro motivazionale, quindi non mira a fare incetta di “convertiti” né si prefigge di addestrare futuri “promoters” del credo lettura alla virulenza verbale da neo adepto vegano o no vax, ma di un conciso, godibile manuale scritto da un “lettore vorace confesso” con il dichiarato intento di invogliare a leggere di più e con maggiore consapevolezza. Leggi di più (e meglio) è un’appassionata dichiarazione di amore per il leggere: ogni libro, dal più costoso al più economico, dal meglio conservato al più sbrindellato, dall’incunabolo medioevale all’ebook di ultima generazione. A legare ogni pagina il sottile, ma robusto filo del suggerire discreto, senza lo spocchioso, finto quasi glissare del nato “imparato”, reso più credibile e persuasivo dalla umiltà di aver
sperimentato di persona le difficoltà del percorso. Ovviamente, anche per leggere si deve essere allenati. Andrea non lo nasconde e avverte che comporta tempo, costanza e buona volontà. Ma si dice assolutamente certo che l’allenamento sarà ripagato da un piacere straordinario, capace di rinnovarsi puntuale e immutato ogni volta. E per sempre…
Presentazione del volume di Sandro Vero, “Lo spazio dentro”.
Dialoga con l’autore la psicologa Giusi Cubisino.
La narrazione del neo-capitalismo contemporaneo, centrata sul paradigma dell’imprenditoria del sé, sfrutta le passioni, liofilizzate, sterilizzate, per portare al cuore del soggetto quella che Foucault definì la “strategia di soggettivazione”. L’intera filiera non richiede continue messe a punto: una volta che il processo si è reso naturale, quello che nel frattempo si è trasformato nell’individuo è parte di un meccanismo che è insieme semiotico, ideologico, comportamentale. Questo libro completa il viaggio lungo il percorso del mito contemporaneo, iniziato con Il Mito Infinito (Il Prato, Padova, 2016) e proseguito con Il racconto delle passioni” (Bonanno, Catania, 2019), che offre al capitalismo – nella sua vocazione “pubblicitaria” – il principale strumento di manipolazione delle coscienze.