Presentazione del volume di Lia Rebecca Valerio “Storie a spicchi”.
Dialogano con l’autrice Rita Luciani e Meno Occhipinti.
“Ho scritto una roba, non so nemmeno bene perché, ma vorrei fartela leggere”. È l’ottobre del 2019, l’ultimo anno del mondo di prima, quello senza pandemia, senza tamponi e mascherine. La “roba” è un pezzo assai ben scritto su Dearica Hamby, giocatrice della Virtus Eirene Ragusa che in America è appena stata eletta miglior giocatrice che esce da tutte le panchine della WNBA. Insieme a Fausto La Licata, che gestisce il sito della squadra, decidiamo di aprire una nuova sezione del sito, dove inserire le “robe” di Lia, che poi insieme ad altri pezzi, sono raccolte in questo libro.
L’autrice parla soprattutto di sport, di momenti più o (solo apparentemente) meno importanti, dipingendo giocatrici come Nicole Romeo o Agnese Soli o parlando del basket tre contro tre. C’è spazio per l’ironia, per le emozioni, ma c’è anche posto per qualche lacrima, in tre racconti dai quali però non traspare tristezza, ma che lasciano grande speranza. Come il ricordo di Maurizio Ferrara o quelli più planetari di Kobe e Maradona.
Le pagine di questo libro scorrono veloci, le emozioni si rincorrono così come le immagini di vita vissuta, mentre non di rado un occhio si fa lucido per lasciare però subito spazio al sorriso. Questo ci dice l’autrice. Prendere le cose con la giusta dose di leggerezza ma mettendo ogni goccia del proprio sudore in quello che si è chiamati a fare. Perché c’è sconfitta ma ci sarà sempre anche vittoria. C’è morte, ma c’è anche e soprattutto vita.
Presentazione del volume di Sandro Vero, “Lo spazio dentro”.
La narrazione del neo-capitalismo contemporaneo, centrata sul paradigma dell’imprenditoria del sé, sfrutta le passioni, liofilizzate, sterilizzate, per portare al cuore del soggetto quella che Foucault definì la “strategia di soggettivazione”. L’intera filiera non richiede continue messe a punto: una volta che il processo si è reso naturale, quello che nel frattempo si è trasformato nell’individuo è parte di un meccanismo che è insieme semiotico, ideologico, comportamentale. Questo libro completa il viaggio lungo il percorso del mito contemporaneo, iniziato con Il Mito Infinito (Il Prato, Padova, 2016) e proseguito con Il racconto delle passioni” (Bonanno, Catania, 2019), che offre al capitalismo – nella sua vocazione “pubblicitaria” – il principale strumento di manipolazione delle coscienze.
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione del volume di Giorgio Pumillo, “Storie e avventure di uomini e mari”.
Storie e avventure di uomini e mari – esordio letterario del Capitano marittimo Giorgio Pumillo – è un godibilissimo libro che nelle sue varie parti offre uno spaccato di ciò che la realtà marittima pozzallese in particolare, e italiana in generale, ha rappresentato e rappresenta. L’Autore assembla, come fosse un mosaico – un mosaico liquido e salino, appunto marino – accadimenti, aneddoti, situazioni, personaggi che nell’insieme offrono al lettore un quadro stimolante per capire cosa significhi, anche oggi, la tradizione marinaresca. La parte dedicata a Calogero Lauretta, soldato, partigiano, marinaio per vocazione, padre di famiglia, è non a caso una storia semplice, come Pumillo ha inteso ricordare. La vicenda umana e affettiva del nostromo Calogero, tra l’altro suo congiunto, assieme ai personaggi e ai natanti piccoli o grandi, hanno permesso alla realtà di Pozzallo di vantare una tradizione marinaresca tra le più fulgide nella storia della marineria italiana. Ma Storie e avventure di uomini e mari ci offre pure spunti di conoscenza inediti o dimenticati – tra tutti la vicenda della nave Atlit, i viaggi dell’esploratore James Cook, un episodio drammatico nella Martinica dei primi anni del Novecento. A cesellare il tutto un racconto marinaresco che con piglio da narratore avveduto l’Autore offre al lettore su accadimenti desumendoli da una storia vera sul finire dell’Ottocento con al centro personaggi pozzallesi, in maggior parte, veramente esistiti e solo qui cambiati di nome. N.C. In copertina: Barche a Raganzino, foto di Massimo Assenza
Presentazione del volume di Domenico Pisana “Letteratura come interpretazione della vita”.
Dialoga con l’autore la poetessa Silvana Blandino
Interventi
– Giuseppe Macauda, poeta del “Caffè Letterario Quasimodo”
– Piero Carpenzano
– Rosanna Giannone
– Paola Trimarchi
Letture di Leonardo Sammito
Intermezzi musicali del m° Gianluca Abbate
Domenico Pisana mette a tema il modo con cui la letteratura recupera l’esperienza umana condotta tra due conoscenze, una divina e l’altra filosofica, rivelando i possibili suoi rapporti con la società e con la storia. Il volume è ben più di un repertorio di testi critici, nell’ampiezza delle interpretazioni e nella varietà degli squarci ermeneutici che esso presenta; qui, si concede una nuova vita ad una letteratura che “ha la stessa qualità del vissuto”, per dirla con le parole di Spadaro, a testi di noti scrittori italiani e protagonisti della scena internazionale: Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Clemente Rebora, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Federico Garcia Lorca, Luigi Capuana, Giovanni Verga, Gesualdo Bufalino, Leonardo Sciascia, Pierpaolo Pasolini. L’attenzione sul binomio letteratura/vita riporta alla memoria il saggio di Carlo Bo Letteratura come vita, che è stato fondamentale per capire le motivazioni profonde dell’ermetismo e la “missione” della letteratura che ha come scopo la ricerca continua della verità e di noi stessi, e la scoperta di un’identità che si allontana dalla realtà storica della società umana. El Beih
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice Maria Antonietta Vitale.
Introduce Maria Antonietta Emmolo (Direttrice dei corsi e responsabile UniTre)
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione del volume di Carmelo Distefano, “Granelli di sabbia”.
Modera Domenico Pisana, presidente del Caffè Quasimodo
Intervento di Giuseppe Macauda, poeta del Caffè Quasimodo
Letture di Aurora Blandino e Leonardo Sammito, studenti dell’Istituto Verga di Modica
Intermezzi musicali di Grazia Colombo
Mi piace definire la mia poetica “per sottrazione”. La pausa dà respiro e il silenzio è una nota aggiunta che il poeta poggia sul foglio, come il musicista sul pentagramma. Granelli di sabbia è una tappa importante della mia produzione poetica, il momento della consapevolezza, dell’autocritica, della riflessione, dello stupore. Perché questo titolo e il continuo riferimento alla clessidra? La clessidra è per me metafora della vita, i granelli siamo noi che ci sfioriamo eppure siamo distanti, ci tocchiamo e ci ignoriamo, apatici, indifferenti; la sabbia sono gli istanti che ci sfuggono, quel tempo che ci illudiamo di saper gestire, per poi accorgerci di averlo perso solo quando non c’è più tempo per recuperarlo. Clessidre che si frantumano e sabbia che si disperde, i nostri momenti che si perdono senza che noi li si possa afferrare. Rincorse affannose e ormai inutili. Granelli di sabbia: sogni e rimpianti; passioni ed emozioni; esperienze, delusioni e affetti; tutti momenti dispersi dal vento impetuoso e impietoso che è la nostra vita.
Presentazione/laboratorio del volume di Giovanna Bellato, “Animago”.
Intervengono:
– Giovanna Bellato, autrice
– Irene Guerrieri, illustratrice
– Daniele Colombo, psicologo
“Animago”, è un’opera divisa in due tomi, Esplorare il mondo a mente scalza, destinato agli adulti e Scalzamente, destinato ai bambini, che si propone come libro-strumento per migliorare la qualità di vita imparando a connettersi con la natura. Il primo intreccia i temi dell’immaginazione, dell’infanzia, della natura e del Training Autogeno attraverso riflessioni storiche, filosofiche e scientifiche. Il secondo, si rivolge all’infanzia e traduce i sei esercizi del Training Autogeno di Base in altrettante narrazioni naturali che consentiranno ai bambini di applicarlo nel loro quotidiano. Un libro-strumento, per poter migliorare la qualità di vita e lo stato psicofisico proprio e comunitario imparando dalla natura stessa e dalle interconnessioni fra gli ecosistemi.
La parola ecologia deriva dal greco oíkos che a sua volta significa “casa”. È naturale, quindi, immaginare la Terra come la casa di tutti noi. Come le meravigliose api si posano sui fiori, ho scelto di posare la mia attenzione sul nostro habitat, soffermandomi e dedicando cura alla dimensione corporea, mentale, affettiva, ecologica, in una visione olistica dell’essere umano interconnesso all’Ambiente, all’Universo. Proprio in questo quadro naturale, ho dipinto l’espressione “A mente scalza”. Ma in che senso? Se colleghiamo la parola “scalza” ai piedi, cosa si toglie la mente? Ci leviamo le scarpe per togliere una protezione verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci connettiamo con il suolo, ne sentiamo la conformazione. Come i piedi, anche la mente quando diventa scalza si espone alle cose, mostrando la sua essenza. Ritrovando la connessione con la Terra, riscopre le sensazioni e l’energia della Natura, ne percepisce il ritmo lento e paziente, in costante evoluzione. La mente scalza diventa un tutt’uno con il resto, di nuovo libera di essere naturalmente se stessa.Tutti i bambini sono semi di luce che cercano amore, ispirazione, guida e la promessa di un mondo di armonia e generosità. Agli adulti spetta la grande responsabilità di offrire loro un terreno in cui far germogliare la luce che è in ognuno di noi
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice Rita Luciani
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?