Presentazione del volume di Alvice Cartelli, “Basta un calice”.
Dialoga con l’autrice il sommelier Giovanni Carbone.
Un’antologia di racconti dedicati al vino, scandita dal tempo delle stagioni e dall’instancabile operosità del mondo che vi abita intorno. Un testo che esce fuori dai tecnicismi delle classiche guide enologiche per collocarsi sul piano della narrazione di luoghi, persone, situazioni, miti e tradizioni. E lo fa utilizzando il linguaggio evocativo e immaginifico di chi crede nella possibilità di un riscatto e si radica nella forza espressiva della parola. Tante storie che nascono dal forte legame dell’autrice con la sua terra, un legame che l’ha portata a leggere nei meandri di un tessuto sociale ed economico sospeso tra istantanee che ritraggono l’oggi, un presente pieno, percepibile nella “capacità di vivere l’attimo, ogni attimo senza sacrificarlo al futuro” come scrive Claudio Magris nel suo L’infinito viaggiare.
Presentazione del volume di Salvo Foti, “Come bere bene”.
Dialoga con l’autore *
Ogni bottiglia di vino è un libro che va letto con attenzione, di cui dobbiamo conoscere l’autore, l’ambientazione e quando è stato scritto. Ogni volta apprenderemo una storia diversa, riconducibile a territori, vitigni e Uomini. Prima di valutare o criticare un vino (così come dovrebbe farsi con le persone) è necessario documentarsi sulla bottiglia oggetto della nostra degustazione. Dobbiamo far precedere la conoscenza al giudizio. Conoscere aiuta a capire e a ben giudicare. Each bottle of wine is a book to be carefully read.
We should know the author of the book, the setting, as well as when it was written. From each bottle, we learn a different story, and each story leads back to a certain territory, to specific grape varieties and to the culture of the men and women who produced it. Before evaluating a wine, or when we meet a new person, we should have some information about the bottle we are about to taste. We should let knowledge prevail over dry judgment. Knowledge gives us an understanding from which to develop an opinion.
Presentazione del volume di Marinella Tumino “Profumi d’Istanbul”.
Dialoga con l’autrice Rita Luciani
Greta Durante, insegnante di Lettere, decide di lasciare la Sicilia, sua terra di origine, e accetta l’incarico di docenza presso un liceo italiano a Istanbul, una nuova esperienza da vivere senza se e senza ma. Una storia di sogni, di scelte, d’amore e di speranze in cui si tramano i profumi, i sapori e i colori della Turchia con
quelli della sua amata Isola. Un effettivo incontro tra due mondi, Oriente e Occidente, in cui si trovano diversità, ma anche tante assonanze. Profumi d’Istanbul è un invito a inseguire i sogni, ad andare oltre le valutazioni altrui in modo da sentirsi liberi di essere sempre se stessi con tutte le sfumature possibili, oltre il tempo, oltre i
solchi della pelle e dell’anima….
Presentazione del volume di Angela Amato, “Incontri”.
“L’uomo è un animale politico”, siamo fatti per la relazione, cioè per stabilire un legame, una relazione, un incontro con l’altro. Tema più che mai attuale in un’epoca in cui le connessioni hanno sostituito le relazioni, dove con un click o con un‘emoticon si esprimono cordoglio e felicitazioni. L’autrice si interroga sul significato profondo del termine “incontro”, considerato come un aspetto importante della vita di ogni essere umano e lo fa attraverso una galleria di personaggi diversi ma accomunanti da una singolare esperienza di cui si scandagliano le conseguenze: l’incontro con Gesù. Il giovane Meir segue la sua vocazione. Pietro impara a fidarsi di Gesù nel bel mezzo di una tempesta. Una concubina peccatrice incontra Gesù da cui si sente accolta e amata senza essere giudicata. Il cieco dalla nascita, dopo il suo incontro con Gesù, vede per la prima volta il mondo che lo circonda. Una madre invoca la guarigione per la figlia ma è lei ad essere guarita per prima, scoprendo la sua forza di madre e di donna. Una giovane sposa ricorda il suo incontro con il Maestro. Un’adultera, destinata alla lapidazione, dall’incontro con Gesù ha una seconda possibilità. Un contadino lebbroso è avvicinato dal Maestro che lo guarisce e gli permette di ritornare a casa. Un pastore diffidente deve ricredersi dopo il suo incontro nella stalla di Betlemme. Il pubblicano Zaccheo ha l’onore di ospitare a casa sua il Maestro. Sono tutti personaggi che grazie all’Incontro con Gesù hanno scoperto il senso della loro esistenza e trovato la loro strada, un percorso che ogni lettore può compiere.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice Stefania Germenia
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?
Presentazione del volume di Giorgio Licitra, “Amori, prostate e pregiudizi”.
Dialoga con l’autore Gaetano Condorelli
Quattro storie, con un fil rouge che le lega l’une all’altre, un filo a volte netto e chiaro, altre appena visibile, popolate da uomini e donne che mostrano le loro fragilità e sono alla ricerca di sicurezze e certezze. La storia di Rodolfo, uomo tutto d’un pezzo, si ritrova a combattere contro il suo fantasma che lo porterà ad aver timore e preoccupazione di non poter più vivere una vita sessuale felice con la propria donna. Quella di Sabina, alla morte della madre viene travolta da una serie di notizie che le fanno dubitare di tutto e di tutti, tra cui una che le cambia la vita. In suo aiuto c’è Lino, un uomo che nel corso della sua vita purtroppo ha avuto a che fare con una serie di esperienze negative e per questo chiude qualsiasi rapporto con il sesso opposto. Qualcosa o qualcuno gli farà cambiare idea. O quella di Giovannino, decide di partire per una vacanza organizzata in Jugoslavia, dove la sua vita sarà al centro di avventure, pericoli e infatuazioni che lo porteranno a credere che casa sua è il suo posto più sicuro. Infine c’è la storia di Soave, donna sposata che abbandona il tetto coniugale per via del tradimento del marito, si ritroverà anche lei da sola a combattere le proprie paure, la solitudine e i propri mostri. Ma sarà il cambiamento, forse, a portare una nuova luce nella sua vita. Il quotidiano, l’ordinario si combina con l’ironia per far sì che il lettore possa immedesimarsi, riflettere, sorridere e comprendere i lati negativi o quelli positivi della vita e come da questi se ne possa uscire a volte in modo casuale.
Presentazione del volume di Marinella Tumino “Profumi d’Istanbul”.
Dialoga con l’autrice Mariannella Mangiafico
Greta Durante, insegnante di Lettere, decide di lasciare la Sicilia, sua terra di origine, e accetta l’incarico di docenza presso un liceo italiano a Istanbul, una nuova esperienza da vivere senza se e senza ma. Una storia di sogni, di scelte, d’amore e di speranze in cui si tramano i profumi, i sapori e i colori della Turchia con
quelli della sua amata Isola. Un effettivo incontro tra due mondi, Oriente e Occidente, in cui si trovano diversità, ma anche tante assonanze. Profumi d’Istanbul è un invito a inseguire i sogni, ad andare oltre le valutazioni altrui in modo da sentirsi liberi di essere sempre se stessi con tutte le sfumature possibili, oltre il tempo, oltre i
solchi della pelle e dell’anima….
Presentazione del volume di Domenico Pisana, “Profili di tempo e d’anima”.
Dialoga con l’autrice Antonella Galuppi
Intermezzo musicale del “Tetra sax quartet” con Flavia La Perna alle percussioni
Il tempo e l’anima sono due concetti che sono stati affrontati da filosofi e studiosi per secoli. Non esiste una definizione univoca di nessuno dei due, ma è possibile identificare alcuni profili comuni che si riconoscono e si definiscono nelle poesie della presente raccolta, ove si sente la presenza di certi personaggi che conversano con il poeta. C’è sempre “io” e “tu”, io che guardo e tu che mi conosci. Io sono il poeta, ma anche l’uomo, tutta l’umanità. E tu sei Cristo, Dio, l’Amato, la salvezza e la Speranza. Le voci della guerra e della pace si agitano e si dividono nella mente del poeta, creando un senso di confusione e smarrimento. Tuttavia, il poeta non si arrende alla disperazione e continua ad amare e sperare… La molteplicità, la diversità e la ricchezza della poesia pisaniana riflettono fedelmente la molteplicità e la diversità della vita stessa. Il poeta stesso mostra capacità di abbinare il personale e l’intimo al globale e all’universale. Hussein Mahmoud
Presentazione dei volumi di Alvice Cartelli e Salvo Foti, “Basta un calice” e “Come bere bene
Dialoga con gli autori Lidia Rametta
BASTA UN CALICE. Un’antologia di racconti dedicati al vino, scandita dal tempo delle stagioni e dall’instancabile operosità del mondo che vi abita intorno. Un testo che esce fuori dai tecnicismi delle classiche guide enologiche per collocarsi sul piano della narrazione di luoghi, persone, situazioni, miti e tradizioni. E lo fa utilizzando il linguaggio evocativo e immaginifico di chi crede nella possibilità di un riscatto e si radica nella forza espressiva della parola. Tante storie che nascono dal forte legame dell’autrice con la sua terra, un legame che l’ha portata a leggere nei meandri di un tessuto sociale ed economico sospeso tra istantanee che ritraggono l’oggi, un presente pieno, percepibile nella “capacità di vivere l’attimo, ogni attimo senza sacrificarlo al futuro” come scrive Claudio Magris nel suo L’infinito viaggiare.
COME BERE BENE. Ogni bottiglia di vino è un libro che va letto con attenzione, di cui dobbiamo conoscere l’autore, l’ambientazione e quando è stato scritto. Ogni volta apprenderemo una storia diversa, riconducibile a territori, vitigni e Uomini. Prima di valutare o criticare un vino (così come dovrebbe farsi con le persone) è necessario documentarsi sulla bottiglia oggetto della nostra degustazione. Dobbiamo far precedere la conoscenza al giudizio. Conoscere aiuta a capire e a ben giudicare.
Each bottle of wine is a book to be carefully read. We should know the author of the book, the setting, as well as when it was written. From each bottle, we learn a different story, and each story leads back to a certain territory, to specific grape varieties and to the culture of the men and women who produced it. Before evaluating a wine, or when we meet a new person, we should have some information about the bottle we are about to taste. We should let knowledge prevail over dry judgment. Knowledge gives us an understanding from which to develop an opinion.
Presentazione del volume di Santino Coppa con Domenico Occhipinti, “A Priolo non c’era un canestro”.
Dialoga con gli autori Umberto Teghini, direttore di SicraPress
Percorro in auto, da Ragusa a Siracusa, quel tratto di autostrada che ci è concesso, ancora incompleto da decenni. Esco a Priolo, la meta dell’intervista di oggi. Discendendo verso il paese, a destra vedo il braccio di mare costellato di impianti e ciminiere, a sinistra, non meno imponente, il PalaAcer. Oggi ha un’aria anche cupa, la stessa che respiro all’interno, dove i passi e le parole del coach Santino Coppa rimbombano in questo enorme tempio vuoto. Siamo nella casa della Trogylos, la storica società di pallacanestro femminile che ha fondato e ha portato a trionfare, in Italia e in Europa, e che, dopo 28 anni di Serie A1 femminile, non si iscriverà al prossimo campionato. È la primavera del 2014, tra i corridoi e gli uffici nella pancia del palazzetto, ascolto l’amarezza di oggi e l’orgoglio del glorioso passato. Il mio servizio per l’Ansa non cambierà il futuro ma quel giorno nacque l’idea di celebrare il passato e scrivere un libro, insieme. Come tutti i cantieri aperti nella nostra terra, anche il nostro ha vissuto lunghe pause, alti e bassi ma all’ultimo secondo dell’overtime abbiamo trovato la tripla vincente. Io, Santino e un editore ragusano, dieci anni dopo siamo riusciti nell’intento di racchiudere in un libro un’avventura sportiva condivisa, fatta di incontri e persone eccezionali. Un privilegio averle conosciute, un privilegio avere scritto con alcuni protagonisti questo pezzo di storia siciliana.