Presentazione del romanzo di Paola D’Amato “Le pagine di noi due”.
Converserà con l’autore la giornalista Alessia Giaquinta
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Lorena è una ragazza che vive in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. Giulio, un bel ragazzo dai capelli neri e dallo sguardo magnetico, è attratto da lei, ma è timido e non ha il coraggio di confessarle il suo sentimento. Siamo nei primi anni sessanta e vivere l’amore, all’epoca, e soprattutto in un piccolo paese, non è facile. Lorenzo invece è audace e la corteggia con insistenza e tenacemente fa di tutto per farle capire che la vuole. Chi scegliere? Quale sarà l’uomo giusto? Come riconoscere e far convivere un amore duraturo? Lorena è combattuta da sentimenti forti e istintivi. Sarà la tenacia e l’amore di Lorenzo a farla legare a lui senza esitazione. Queste pagine raccontano una storia d’amore lunga una vita perché ci si lega davvero a chi ha il nostro stesso modo di pensare, di vivere e di guardare al futuro. Lorena e Lorenzo hanno avuto il tempo che è l’ago della bilancia dell’intensità di un sentimento forte e condiviso. Hanno cementato il loro rapporto e hanno trovato i punti d’incontro. Insieme hanno attraversato, mano nella mano, il cammino dell’imprevedibilità della vita fino alla fine.
Presentazione del volume di Ignazio Giunta “Burattinando” in collaborazione con OPI Sicilia.
Intervengono:
– Melina Carrubba, responsabile OPI Modica
– Piergiorgio Barone, pedagogista
– Letizia Vasco, maestra scuola primaria
Letture di Piero Pisana
A tutti i bambini presenti sarà fatto omaggio di un burattino (fino ad esaurimento)
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass e la prenotazione
Per le prenotazioni cliccare qui
Burattinando vuole essere, al contempo, un supporto ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia, un aiuto ai genitori sensibili alle tematiche educative e una bella lettura creativa per piccoli studenti della scuola primaria.
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Giorgio Lambro, caporedattore cronaca e sport del giornale “Libertà”
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
Con il patrocinio del Comune di Piacenza e con la collaborazione di ASD Rugby Lyons Piacenza
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Andrea Cimbrico, responsabile comunicazione FIR
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Gianluca Galzerano
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
Sabato 4 dicembre: Costruzione e tecnica di animazione dei burattini.
Domenica 5 dicembre: Spettacolo tenuto dai bambini che hanno partecipato al laboratorio.
Il laboratorio sarò tenuto da Ignazio Giunta e si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Durante il laboratorio sarà possibile acquistare il volume Burattinando un supporto ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia, oltre che un aiuto ai genitori sensibili alle tematiche educative e una bella lettura creativa per piccoli studenti della scuola primaria.
Laboratorio di burattini
Sabato 4 dicembre: Costruzione e tecnica di animazione dei burattini.
Domenica 5 dicembre: Spettacolo tenuto dai bambini che hanno partecipato al laboratorio.
Il laboratorio sarò tenuto da Ignazio Giunta e si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Durante il laboratorio sarà possibile acquistare il volume Burattinando un supporto ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia, oltre che un aiuto ai genitori sensibili alle tematiche educative e una bella lettura creativa per piccoli studenti della scuola primaria.
“Come le foglie” – Concorso di poesia in onore di Luigi Balzano Conti | Premiazione
Presenta l’evento Matilde Piazza
Intermezzi musicali a cura di Marco Raccuglia
Il concorso di poesia “Come le foglie” nasce dal desiderio di reiterare il ricordo di Luigi Balzano Conti, poeta nato e vissuto a Santa Croce Camerina nel secolo scorso, le cui opere, in vernacolo ed in lingua, sono state in gran parte pubblicate su riviste e raccolte antologiche ma di cui ancora esistono molti ed interessanti inediti.
L’iniziativa mutua il titolo da uno dei componimenti più esemplificativi dell’autore e, in modo sintetico, intuitivo ed immediato, tratteggia le principali tematiche che ne hanno caratterizzato l’opera.
Con la presente iniziativa vogliamo rendere omaggio al nostro concittadino che, pur nelle vicissitudini e nelle alterne vicende della vita, sempre ebbe l’arte come sua stella polare e fu animato da un immenso amore per la poesia. Sentimento che, siamo certi, condividono i partecipanti al presente concorso.
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Andrea Cimbrico, La Tribuna di Treviso
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Ingresso gratuito. Prenotazione allo 0422-300224
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converseranno con l’autore Claudio Trombetta e Silvano Roncarati (Cus Ferrara Rugby)
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.