Presentazione del volume di Baky Meité “Gli stracci blu”.
Dialoga con l’autore Ezio Galon
In queste pagine non c’è solo il racconto di uomo che ha dato parte del suo tempo (forzatamente) libero per aiutare chi in quel periodo stava cercando di sconfiggere il Covid quando stava iniziando a mietere le prime vittime. In questo libro ci sono anche i ritratti di chi, pur non essendo sotto i riflettori della ribalta mediatica, ha dato il suo importante contributo perché il contagio non si propagasse. Conosceremo così Soued, Mariam, Couz, Sara, quelle persone cioè che sono apparse nei telegiornali, quelle per le quali non si sono sprecati applausi, ma anche Hélène, Olivier e quanti si trovavano in ospedale perché anziano, costretti a combattere con il virus e non sempre uscendone vincitori. Baky ha indossato le vesti di puliziere solo per un paio di mesi, forse pochi, ma sufficienti perché queste pagine possano essere sfogliate come tante fotografie di persone, oggetti, ambienti, per non dimenticarli. Perché, se il mare è formato da tante gocce d’acqua, ciascuno di noi è una di quelle gocce che lo formano.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “Spillo & Karim”.
Con le voci di Maria Antonietta Vitale e Pippo Di Noto.
Un cagnolino acquistato come regalo di Natale, e poi abbandonato, e un bambino orfano, che vive per strada: possono cambiare le loro vite? Si, quando la forza dell’amore è più grande di ogni cosa. Dal loro incontro nascerà una storia bellissima d’amicizia e di fiducia. A tutela dei diritti dei bambini e degli animali.
Incontri a teatro. Testi e regia di Angela Amato
“L’uomo è un animale politico”, siamo fatti per la relazione, cioè per stabilire un legame, una relazione, un incontro con l’altro. Tema più che mai attuale in un’epoca in cui le connessioni hanno sostituito le relazioni, dove con un click o con un‘emoticon si esprimono cordoglio e felicitazioni. L’autrice si interroga sul significato profondo del termine “incontro”, considerato come un aspetto importante della vita di ogni essere umano e lo fa attraverso una galleria di personaggi diversi ma accomunanti da una singolare esperienza di cui si scandagliano le conseguenze: l’incontro con Gesù. Il giovane Meir segue la sua vocazione. Pietro impara a fidarsi di Gesù nel bel mezzo di una tempesta. Una concubina peccatrice incontra Gesù da cui si sente accolta e amata senza essere giudicata. Il cieco dalla nascita, dopo il suo incontro con Gesù, vede per la prima volta il mondo che lo circonda. Una madre invoca la guarigione per la figlia ma è lei ad essere guarita per prima, scoprendo la sua forza di madre e di donna. Una giovane sposa ricorda il suo incontro con il Maestro. Un’adultera, destinata alla lapidazione, dall’incontro con Gesù ha una seconda possibilità. Un contadino lebbroso è avvicinato dal Maestro che lo guarisce e gli permette di ritornare a casa. Un pastore diffidente deve ricredersi dopo il suo incontro nella stalla di Betlemme. Il pubblicano Zaccheo ha l’onore di ospitare a casa sua il Maestro. Sono tutti personaggi che grazie all’Incontro con Gesù hanno scoperto il senso della loro esistenza e trovato la loro strada, un percorso che ogni lettore può compiere.
Introduzione ai personaggi: Maria Grazia Scollo
Due sposi e un bicchiere di vino: Salvatore Castellino e Maria Farina
Il pensiero della Luce: Giuseppe Giaquinta
Una fanciulla testarda: Maria Cristina Arcieri
Meir cinque pani e due pesci: Simone Fontanazza
Un’adultera: Alessia Giaquinta
Zaccheo: Alfio Messina
Una Madre: Maria Grazia Fiore
Scenografia: Lucia Carfì
Luci e logistica: Giovanni Dibenedetto e Pippo Noto
Costumi: Angela Amato
Arrangiamenti e musiche: Gli Amerillo
Tastiere e voce :Angelo Castellino
Percussioni :Andrea Castellino
Chitarra e voce: Mario Garofalo
Tromba: Simone Fontanazza
Basso: Giovanni Scollo
Voce: Alessia Roccuzzo, Giuseppe Giaquinta, Maria Cristina Arcieri
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice il giornalista Sergio Randazzo.
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?
All’interno di ChocoMoBook 2023
Presentazione del volume di Aure Zen “Palora di zio Duccio”.
Presentano Rita Luciani e Meno Occhipinti.
Letture a cura di Giovanna Scifo e Davide Occhipinti.
Musica a cura di Francesco Less.
Aure Zen ha scritto le lettere dello zio Duccio nei primi anni del duemila, per pubblicarle sul periodico online Operaincerta.it quando già aveva lasciato la Sicilia. Malgrado ciò, il suo punto di vista sulle cose siciliane, è rimasto lucido, affilato, dissacrante. Sullo sfondo di una Sicilia spesso corrotta, collusa, omertosa, lo zio Duccio mette in ridicolo i miti dell’onorata società e ne smonta i meccanismi. Oggi, le lettere dello zio Duccio sono state raccolte in questo agile volumetto bilingue nel quale Aure Zen scava fra storie vecchie di vent’anni che risultano ancora attuali, quelle di una Sicilia in cui la speranza è l’ultima a morire, chi l’ha uccisa è
latitante e i mandanti ancora occulti.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “Spillo & Karim”.
Con le voci di Maria Antonietta Vitale e Pippo Di Noto.
Un cagnolino acquistato come regalo di Natale, e poi abbandonato, e un bambino orfano, che vive per strada: possono cambiare le loro vite? Si, quando la forza dell’amore è più grande di ogni cosa. Dal loro incontro nascerà una storia bellissima d’amicizia e di fiducia. A tutela dei diritti dei bambini e degli animali.
Presentazione del volume di Antonio Barone “La storie di Nino”.
Dialogano con l’autore Alvice Cartelli e Lidia Rametta.
In questo libro si racconta la vita di un uomo, un uomo che, come scrive nella sua prefazione Demetra Barone, “ha sempre sognato. Una storia qualunque di un uomo qualunque che diventa la storia unica di un uomo che sogna”. Un sogno, una serie di ricordi che ci fanno conoscere Nino, il protagonista del sogno, attraverso le persone e i luoghi che egli ha incrociato o vissuto. A far da sfondo ai racconti e alle poesie che riempiono le pagine di questo volume c’è più di mezzo secolo di storia italiana. Una storia che parte dai primi anni ‘60 del secolo scorso per concludersi “l’altro ieri”, con il racconto che ha per “protagonista” il Covid-19. In mezzo c’è la Sicilia, il paesino natio dell’autore e la sua infanzia, i suoi amori, i suoi viaggi, i suoi amici, la sua famiglia. “Questo è Le storie di Nino, un libro di racconti e poesie che ci fa conoscere la vita semplice di un uomo che continua a sognare”.
Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.
Dialoga con l’autrice Maria Antonietta Vitale
Letture a cura di Pippo Di Noto.
Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?
All’interno di ChocoMoBook 2023
Presentazione del volume di Maria Bruna Noto “Ragazzi scalzi”.
Dialoga con l’autrice Rita Luciani
Sono sempre stata definita “nera”. Neri i miei capelli, neri i miei occhi, scura la mia carnagione. Ho sempre vissuto dentro schemi preconfigurati, galleggiando nelle mie certezze, sguazzando tra le mie convinzioni. Un giorno ricevo una chiamata: ho la possibilità di essere assunta presso la cooperativa sociale Filotea. Accetto. Vengo accolta da un rassicurante coordinatore. Bianco. Durante il nostro colloquio entra nella stanza un ragazzo, un mediatore culturale. Nero. Mi porge la sua mano per una stretta. Non ho mai dato la mano a un uomo di colore… mi alzo in piedi e gliela stringo. Non posso non rimanere rapita da quell’intersecarsi di dita, da quell’unione di due mani, di due mondi. Contemplo le nostre mani, una bianca e una nera, in quell’immagine da sempre vista su copertine di giornali o fotografie. Ma quella mano è la mia! Improvvisamente mi sento bianca. Avverto nel colore della mia pelle un candore mai sperimentato prima. Vedo la diversità ma non la sento. Percepisco, invece, la morbidezza di una mano spalmata di una vellutata crema, come la mia. Incrocio uno sguardo allegro, desideroso di fare amicizia, come il mio. Mi perdo in un sorriso sincero, genuino, come il mio. Inizia così il mio viaggio in Africa.
Presentazione del volume di Guglielmo Tasca, “Malacarni”.
Dialoga con l’autore Massimo Leggio.
Turiddu è un bambino che nasce e cresce in un ambiente mafioso. Un bambino, neanche troppo sveglio, che, per una serie di casi fortuiti e strane coincidenze, assurge a fama di “spietato e crudele” sin dalla più tenera età. Protagonista della storia non è lui, e nemmeno il padre, don Calogero (il vero mafioso), quanto piuttosto l’ambiente nel quale Turiddu cresce: quell’ambiente che, complice l’ignoranza, concorre a generare un’ammirazione sconfinata per le gesta eroiche sue e del padre. Quell’ambiente in cui la povertà e l’assenza di alternative fanno sì che la delinquenza diventi una reale possibilità di sopravvivenza e la sola carriera possibile. Da qui lo stupore per chi ha progredito in questo percorso e Turiddu, suo malgrado, ha iniziato presto. Ma tutto ciò è solo lo spunto, in realtà è tutto esageratamente esagerato, perché la narrazione è comica, ironica, satirica e, a tratti, sarcastica. Vengono presi in giro proprio i luoghi comuni, che caratterizzano il pensiero e il comportamento mafioso. Questo libro, se riesce a far sorridere per un attimo e a far riflettere per un altro attimo ha già raggiunto il suo scopo.