Presentazione del volume di Giuseppe Tumino “Massàri”.
Converserà con l’autore il professore Giorgio Flaccavento
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Occorre sempre lasciare traccia scritta del nostro passato, altrimenti tutto si perde e si dimentica. Se non c’è qualcuno che scrive oggi sul mestiere del mastro ri carretta, non sapremo mai come faceva ad infilare il cerchione di ferro sulla ruota del carretto, non sapremo chi dipingeva le fiancate e il portellone del carretto, chi faceva l’armigghji per il cavallo, con quali strumenti li facevano e che
materiali adoperavano. Lo stesso discorso vale per lo scarparo, il custurieri, l’ippisaru, il milaru, il cunziruoto, il mastru re mura a siccu, il firraru, il vuttaru o l’umbrillaru. Cosa ne sappiamo della perizia del mastru re mura a siccu nello scegliere la pietra e tagliarla per inserirla in quel capolavoro che è il muru a siccu così presente dalle nostre parti che assolve alla funzione di delimitare, la proprietà e creare le ciuse dove gli animali non possono uscire se non attraverso il varu che il
massaro di volta in volta sbraca e poi ciuri? E che dire degli antichi lavori di campagna che ormai non si fanno più come u pisari che cavaddi, mietere i saittuna, fari i scuparini, o i liami p’anfasciari i regni? Per questo è necessario lasciare testimonianza di questo passato. Perché è storia e questa serve alle nuove generazione per capire il presente.
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Salvatore Cannata, direttore di Videoregione
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione si svolgerà con il patrocinio del Comune di Ragusa e del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converseranno con l’autore il vicepresidente dell’A.S.D. Rugby Palermo, Giorgio Alimena, e Simona Cafiso.
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass.
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione si svolgerà nell’ambito dell’Open Day della società palermitana e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converseranno con l’autore Cinzia Orabona e Roberto Pecoraro
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass.
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione si svolgerà nell’ambito dell’Open Day della società palermitana e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Prospero Dente
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione si svolgerà con il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista Roman Henry Clarke, direttore di Sicilia Giornale
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione si svolgerà in compartecipazione con l’associazione Biblioteca Navarria di Catania e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore il giornalista José Trovato, direttore di Enna Ora
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione ha il patrocinio del Comune di Enna e del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.
Converserà con l’autore la professoressa Marina Castiglione, docente presso l’Università di Palermo
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.
La presentazione ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby e il contributo di Banca Sicana e Nissa rugby
Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia”
Presentazione del romanzo di Paola D’Amato “Le pagine di noi due”.
Converserà con l’autore la giornalista Alessia Giaquinta
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass
Lorena è una ragazza che vive in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. Giulio, un bel ragazzo dai capelli neri e dallo sguardo magnetico, è attratto da lei, ma è timido e non ha il coraggio di confessarle il suo sentimento. Siamo nei primi anni sessanta e vivere l’amore, all’epoca, e soprattutto in un piccolo paese, non è facile. Lorenzo invece è audace e la corteggia con insistenza e tenacemente fa di tutto per farle capire che la vuole. Chi scegliere? Quale sarà l’uomo giusto? Come riconoscere e far convivere un amore duraturo? Lorena è combattuta da sentimenti forti e istintivi. Sarà la tenacia e l’amore di Lorenzo a farla legare a lui senza esitazione. Queste pagine raccontano una storia d’amore lunga una vita perché ci si lega davvero a chi ha il nostro stesso modo di pensare, di vivere e di guardare al futuro. Lorena e Lorenzo hanno avuto il tempo che è l’ago della bilancia dell’intensità di un sentimento forte e condiviso. Hanno cementato il loro rapporto e hanno trovato i punti d’incontro. Insieme hanno attraversato, mano nella mano, il cammino dell’imprevedibilità della vita fino alla fine.
Presentazione del volume di Ignazio Giunta “Burattinando” in collaborazione con OPI Sicilia.
Intervengono:
– Melina Carrubba, responsabile OPI Modica
– Piergiorgio Barone, pedagogista
– Letizia Vasco, maestra scuola primaria
Letture di Piero Pisana
A tutti i bambini presenti sarà fatto omaggio di un burattino (fino ad esaurimento)
La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass e la prenotazione
Per le prenotazioni cliccare qui
Burattinando vuole essere, al contempo, un supporto ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia, un aiuto ai genitori sensibili alle tematiche educative e una bella lettura creativa per piccoli studenti della scuola primaria.